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Salute

Regione, guerra all’azzardo patologico

Uno stanziamento di 60 mila euro deciso dalla Giunta regionale per combattere il gioco d’azzardo patologico, ovvero un giro d’affari di un miliardo l’anno in Friuli-Venezia Giulia

Una goccia nel mare, eppure importantissima come primo mattone di una nuova strategia. Uno stanziamento di 60 mila euro per combattere il gioco d’azzardo patologico per contrastare un giro d’affari di un miliardo l’anno. Eppure questo stanziamento deciso dalla Giunta regionale va salutato come una “svolta”. “Come previsto in applicazione della legge regionale per la prevenzione e il contrasto della dipendenza dal gioco d’azzardo, abbiamo approvato il Piano attività 2016 destinando 60 mila euro per selezionare e sostenere i migliori progetti proposti e sviluppati dai soggetti del terzo settore presenti sul territorio, con una formula di co-progettazione che rappresenta un’innovativa collaborazione tra pubblico e privato”, ha reso noto l’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, commentando l’approvazione del Piano delle attività 2016, con cui la Regione sarà applicazione alla legge regionale 1/2014, promuovendo in collaborazione con le Aziende per l’Assistenza sanitaria interventi di contrasto, prevenzione, riduzione del rischio e cura della dipendenza del gioco d’azzardo.

Il Piano prevede sia azioni di carattere regionale, gestite in modo diretto dal gruppo di lavoro Direzione Salute-Area Welfare, sia azioni di carattere territoriale realizzate da soggetti del terzo settore e da una rete di partner pubblici e privati. Tali soggetti, almeno uno per ogni territorio Aas regionale, verranno individuati tramite realizzazione di una istruttoria pubblica che prevede la selezione e un percorso di co-progettazione e successiva gestione di interventi di prevenzione e contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo. “La scelta di questa tipologia di procedura intende superare il classico approccio della delega esecutiva dei servizi a terzi, puntando invece a creare un rapporto pubblico-privato sociale fatto di partecipazione, concertazione e condivisione e finalizzato allo sviluppo della rete dei rapporti sociali e dei vincoli di coesione collettiva sul territorio regionale”, spiega Telesca.

Ad oggi non esistono studi epidemiologici accreditati e rappresentativi del fenomeno del gioco d’azzardo patologico in Italia; i dati attualmente disponibili offrono una rappresentazione parziale della dimensione del gioco d’azzardo nel nostro Paese: ciò nonostante, si rileva che la stima di giocatori “problematici” varia dall’1,3% al 3,8% della popolazione generale, mentre quella dei giocatori “patologici” varia dallo 0,5% al 2,2% . I dati statistici regionali attualmente disponibili registrano un progressivo incremento dell’utenza intercettata dai Servizi delle dipendenze per problemi connessi al gioco d’azzardo (anno 2013, 335 utenti, anno 2014, 390 utenti). Pur riscontrando situazioni diverse sul territorio regionale, nel 2015 sono stati registrati 406 utenti in carico. Di questi più del 72% di tale utenza risulta essere di genere maschile e ben il 37,2% dell’utenza totale riguarda utenti giunti al servizio per la prima volta.

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