Il punto con i Consorzi di bonifica sugli interventi in programma
Nell’immagine: canoni, andamento oneri energetici, periodo 2019-22
Affrontare l’emergenza idrica che i Consorzi di bonifica del Friuli Venezia Giulia hanno di fronte con le conseguenti problematiche legate al forte incremento dei costi energetici, all’impennata delle bollette, al drastico abbassamento delle falde e alla necessità di opere per preservare l’acqua a scopi irrigui in futuro. Queste le questioni trattate in un incontro tra l’Associazione dei Consorzi di bonifica del Friuli Venezia Giulia (che raggruppa i tre enti territoriali della Pianura friulana, del Cellina-Meduna e della Venezia Giulia), – formata dai presidenti della Pianura Friulana, Rosanna Clocchiatti, del Cellina Meduna, Valter Colussi, e della Venezia Giulia, Enzo Lorenzon – e l’assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali ed ittiche e montagna Stefano Zannier, nel corso del quale si è fatto il punto sull’emergenza attuale e sugli interventi anti-siccità rispetto al futuro.
Nel 2022 i canoni consortili non sono stati sufficienti nemmeno a fare fronte alle spese per l’energia necessarie al funzionamento degli impianti: una situazione che ha portato tutti i Consorzi di bonifica a trovare ulteriori risorse economiche per sostenere il fabbisogno energetico e assicurare l’equilibrio di bilancio. Su questo fronte – è emerso nel vertice – è stato decisivo l’intervento della Regione che con 7 milioni di euro ha contribuito ad abbattere i costi energetici e ha consentito di assicurare il pareggio di bilancio del 2022 agli stessi Consorzi.
Una situazione di straordinaria emergenza, come ha ricordato l’assessore alle Risorse agroalimentari e come ha riconosciuto l’Associazione dei tre Consorzi, che andava affrontata solo con un rilevante impegno economico della Regione in quanto gli enti consortili non avrebbero potuto reggere con le sole forze dei propri bilanci. Inevitabilmente, come evidenziato dal componente della Giunta regionale al tavolo di confronto, vi sarebbe stata un’elevata richiesta economica ai consorziati, cioè alle aziende agricole, che avrebbero dovuto farsi totale carico del problema. Con il grave rischio, dovuto ai costi insostenibili, di mettere in estrema difficoltà l’intero comparto agricolo regionale.
La grave emergenza idrica dell’ultimo anno – come emerso dal tavolo – necessita anche di un piano per la realizzazione di mini-invasi (da ricavare utilizzando cave dismesse, senza stravolgimenti del territorio) che consentiranno di accumulare l’acqua per l’irrigazione agricola e utilizzarla nei momenti di maggiore necessità. Attraverso il trasferimento di 24,2 milioni di euro ai Consorzi, come è stato rimarcato dall’assessore regionale, si potranno realizzare dodici interventi (almeno tre per ogni consorzio) che contribuiranno ad affrontare situazioni di siccità che potrebbero essere sempre più frequenti e intense.
Gli interventi messi in campo dall’Amministrazione regionale – è inoltre emerso nel confronto – consentono di guardare con maggiore fiducia ai problemi del mondo agricolo e gli sforzi messi in campo consentono di creare gli strumenti per superarli. Il rapporto di reciproca collaborazione con i Consorzi di bonifica – è stata la conclusione dell’assessore – ha consentito di affrontare sfide epocali con la necessaria serenità e condivisione delle scelte al fine di consentire, in via strutturale e pianificata, la realizzazione degli investimenti che potranno garantire la piena operatività del comparto agricolo del Friuli Venezia Giulia nei prossimi anni.
Nell’immagine: canoni, andamento oneri energetici, periodo 2019-22