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Attualità

Trent’anni dopo l’omicidio, il ricordo di Miran Hrovatin e Ilaria Alpi

Trent’anni fa – dopo nemmeno due mesi dalla strage di Mostar, i giornalisti triestini Marco Luchetta, Dario D’Angelo e Saša Ota avevano perso la vita mentre facevano il proprio mestiere – arrivava la notizia della brutale uccisione di Miran Hrovatin e Ilaria Alpi. Era infatti il 20 marzo 1994 quando in Somalia la giornalista del Tg3 e il cineoperatore triestino –inviati per documentare la guerra civile somala – vennero freddati nella zona nord della città mentre lavorano a un’inchiesta sui traffici illeciti di armi e rifiuti tossici tra la Somalia e l’Italia. Una vicenda rispetto alla quale è ancora in corso una battaglia per la verità.

La commemorazione

Oggi a Trieste, nell’aula consiliare del municipio, la città ricorderà Miran Hrovatin. «Miran – si legge in una nota della Federazione nazionale della Stampa – non era solo un professionista serio, di provata esperienza, capace di muoversi in contesti a rischio, ma anche e prima di tutto una persona, una bella persona: solare, ironico, entusiasta, curioso e incredibilmente buono, come ha ricordato una volta Giovanna Botteri, triestina, che con lui aveva lavorato tante volte». Alle 12, subito dopo la cerimonia in municipio, amici e colleghi dell’Ordine Giornalisti, Assostampa Fvg, Articolo 21 e Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin porteranno un fiore sulla lapide che lo ricorda nella pineta di Barcola. Sempre mercoledì 20 marzo, alle 17, al Teatrino Basaglia, nel parco di San Giovanni, Videoest in collaborazione con la Casa del Cinema organizza la proiezione del docufilm «Saluti da Miran». Sabato 23 alle 20, il gruppo giovanile del Circolo culturale sloveno di Barcola, in via Bonafata 6, organizza l’incontro «In ricordo di Miran».
Anna Piuzzi

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