«Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,32). Dalla croce su cui Cristo muore – come contempliamo nella dodicesima stazione della Via Crucis – Dio in ogni tempo ci attira a sé perché Lui è la Sorgente della Pace, della Vita, dell’Amore, della Speranza. Chi in lui confida non resterà deluso!
Dalla croce Gesù ci dona ogni Grazia e in particolare la Grazia del desiderio della conversione, del perdono, dell’essere amati in modo unico.
Sì, Gesù fa la Grazia della conversione anche al centurione che alla vista del sangue misto ad acqua scaturiti dalla ferita del costato, che egli stesso gli aveva provocato con la lancia, fa una professione di fede simile a quella espressa dall’Apostolo Pietro, esclamando «davvero costui era Figlio di Dio». E riceve la Fede.
Sì, Gesù fa la Grazia del perdono promettendo al buon ladrone, in quel bellissimo dialogo sulla croce, di portarlo con sé ottenendo non solo la misericordia divina, ma anche di essere annoverato davvero come il primo Santo della Chiesa. Lui, carcerato, un ultimo tra gli ultimi.
Sì, Gesù fa la Grazia al suo apostolo prediletto Giovanni di accogliere nella sua casa la sua Madre come Madre di tutti noi. Ognuno di noi è invitato da Gesù ad accogliere nella propria casa, nel proprio cuore la Santa Madre di Dio!
Ecco il manifestarsi della misericordia divina Gesù dal vessillo della croce.
Attraverso le sue piaghe scorre la Grazia per ogni persona che a Lui si rivolge. Lui muore per far rifiorire in noi la Vita, quella che non finisce, la Vita piena in Lui. Per sempre, per l’eternità!
Bruno Temil