Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
AttualitàInternazionaleUdine e dintorni

“Un mondo a pezzi?” Ne parla alla Spes Alice Pistolesi, redattrice dell’Atlante delle guerre

«Un mondo a pezzi? Alla ricerca di nuovi equilibri» è – calzante e perfettamente aderente a un burrascoso presente – il titolo dell’appuntamento della Spes, la Scuola di Politica ed Etica sociale della Diocesi di Udine, in calendario per lunedì 10 marzo alle 18.15 a Palazzo Di Toppo-Garzolini-Wasserman, Udine (per iscriversi: spes@diocesiudine.it). A mettere mano a tale delicatissimo tema sarà la giornalista Alice Pistolesi, redattrice dell’«Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo».

Alice Pistolesi

Il volume giunto alla sua tredicesima edizione – e fresco di stampa – per la prima volta nella sua storia porta con sé anche un sottotitolo: «Il Pianeta gioca a Risiko». «Una scelta, questa – spiega la redazione –, dettata dalla voglia di indirizzare la lettura, di dare da subito una traccia chiara di quello che c’è nel volume, mantenendo il coerente filo editoriale che caratterizza la testata negli ultimi anni. Il tentativo è di fornire una visione “macro”, larga e collegata delle attuali 31 guerre e delle 23 aree di crisi».

«Ognuna delle guerre in corso – osserva la redazione –, con il proprio carico di distruzione e morte (almeno 1 milione di perdite in Ucraina a novembre 2024 e 45mila civili morti a Gaza), è legata al confronto mondiale fra blocchi, G7 contro Brics. Si tratta di una lotta mortale attorno al controllo dei mercati mondiali, delle risorse e dei trasporti, tra le vecchie economie dominanti legate al dollaro come moneta di scambio (G7) e le economie emergenti, spesso in lite fra loro, ma unite dall’idea che il dominio degli Stati Uniti debba finire (Brics). Sono quasi 300milioni i migranti sul Pianeta. Di questi almeno 130milioni sono profughi che lasciano la casa per sfuggire alla morte certa causata dalla guerra o del disastro climatico. Le emigrazioni, che tanto ci spaventano, sono la cartina di tornasole dei livelli di disuguaglianza e ingiustizia planetaria, nella distribuzione del reddito e nell’applicazione dei diritti. Sono questi i meccanismi che innescano le guerre, gli ostacoli che impediscono la costruzione della pace».

Ucraina

La ricerca di nuovi equilibri deve dunque tenere conto di un mondo spaccato dall’acuirsi delle disuguaglianze, ma anche di un progressivo e preoccupante smantellamento del diritto umanitario. «Sono alcuni segnali – osserva ancora la redazione dell’Atlante – dei tempi che stiamo vivendo e dei cambiamenti che ci vogliono imporre. Ne dovremmo aggiungere altri, più quotidiani e più legati ai diritti degli individui, come il problema dell’accesso alle cure mediche, all’acqua, all’istruzione, la questione della desertificazione, del land grabbing, della fame. Le guerre si nutrono di tutto questo. Quello che sappiamo, però, è che tutto questo potrebbe essere cambiato. Conoscere, essere informati è il primo, fondamentale passo da compiere per tentare di modificare le regole che ci vengono imposte».

Anna Piuzzi

Articoli correlati