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Funghi, aumentano le intossicazioni. Colpa di app e siti web inaffidabili

Aumentano le intossicazioni da funghi in regione con sempre più persone che si presentano ai Pronto soccorso con diversi sintomi. Per questo la Direzione centrale salute del Friuli-Venezia Giulia invita alla cautela e ricorda, in una nota, che in tutte le Aziende sanitarie sono presenti gli Ispettorati micologici incaricati di “fornire ai cittadini le corrette indicazioni per la raccolta”.

Spesso, le intossicazioni sono dovute all’inesperienza dei raccoglitori che si affidano a foto su internet, a consigli di esperti non qualificati o ad App non affidabili. Queste ultime, sottolineano dalla Direzione centrale salute, sono attualmente la causa di gran parte delle errate determinazioni degli incauti raccoglitori.

Gli errori più comuni

Gli errori più comuni nei quali incorrono i raccoglitori non preparati sono la somiglianza dei caratteri morfologici e la variabilità naturale delle specie: colore, forma e dimensione possono variare significativamente a seconda dell’habitat, dell’età e delle condizioni climatiche, rendendo estremamente inaffidabile l’identificazione basata solo sull’aspetto superficiale del fungo. Spesso vengono confusi funghi edibili con altri tossici o potenzialmente mortali, “come dimostra l’aumento di consumo preoccupante di specie come il fungo dell’ulivo (Omphalotus olearius) scambiato per galletti/finferli” (Cantharellus cibarius).

Importante poi, tenere in considerazione che tra le specie più frequentemente raccolte alcune necessitano di modalità particolari e tempi più lunghi di cottura per la presenza di tossine termolabili e idrosolubili, come alcune Russule ed i cosiddetti “chiodini” (Armillaria mellea e gruppo). A molti, infine, non è noto che alcuni funghi commestibili non possono essere consumati crudi.

 

 

Nel nostro territorio la raccolta di funghi è una tradizione consolidata. Per questo motivo il legislatore, per salvaguardare la salute dei cittadini, ha normato le attività di raccolta (LR 25/2017 s.m.ii.) prevedendo un’autorizzazione alla raccolta rilasciata, previo esame, dagli Ispettorati Micologici delle Aziende Sanitarie.

Da ricordare anche il problema legato al consumo di funghi edibili mal conservati o trasportati: le borse di nylon (espressamente vietate), ad esempio, favoriscono e velocizzano i processi di macerazione. La normativa esplicita infatti che il trasporto va fatto in contenitori rigidi e ben areati.

Questi motivi confermano la necessità di affidarsi al prezioso servizio fornito gratuitamente dagli Ispettorati Micologici delle Aziende Sanitarie, ai quali tutti i cittadini possono rivolgersi per avere una sicura determinazione delle specie raccolte.

Per avvicinarsi correttamente al “mondo dei funghi”, è utile rivolgersi anche ai gruppi Micologici presenti nel territorio della Regione FVG, che ne vanta una ventina regolarmente iscritti alla “Federazione dei Gruppi micologici del Friuli Venezia Giulia”. Quest’ultima, inoltre, organizza annualmente corsi propedeutici all’ottenimento dell’autorizzazione alla raccolta dei funghi (“patentino”).

 

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