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A Rondine il Friuli che gioca nella squadra della pace

Oltre sessanta le persone che si sono riunite lunedì 28 ottobre intorno al tavolo nella Cittadella della Pace di Arezzo, accogliendo l’appello di Rondine “Sport for Peace – Avversari sì, nemici mai”.  L’occasione è stata la recente partita di calcio tra Italia e Israele, a Udine, per la quale Rondine è stata chiamata a collaborare per preservare lo spirito agonistico positivo dello sport. Da qui l’invito alle Istituzioni a incontrarsi nel borgo di Rondine per costruire iniziative che assicurino lo sport come naturale servizio alla pace.

Le voci dei protagonisti friulani saranno pubblicate su La Vita Cattolica di mercoledì 30 ottobre 2024.

Franco Vaccari: «La pace non sia uno slogan»

«Oggi accade qualcosa di speciale: siete voi a essere maestri per questi giovani, testimoniando come gli adulti possono aiutare a dare loro coraggio, a superare il disorientamento e la paura. Siete qui per insegnare loro che si può costruire una cultura della convivenza e del riconoscimento reciproco, perché senza questo la parola “pace” rischia di perdere significato». Ha affermato Franco Vaccari, presidente di Rondine.  «Il nostro motto è ‘avversari sì, nemici mai.’ Ringrazio il mondo dello sport che è qui oggi, con cui speriamo di creare un’alleanza forte, per educare a essere avversari, ma mai nemici.»

Molti e differenti i soggetti locali e nazionali che hanno colto nell’iniziativa lanciata da Rondine l’opportunità per rilanciare il valore del calcio e dello sport come momento di dialogo e di pace tra le persone e tra i popoli. Dalle istituzioni allo sport, fino a esponenti delle diverse comunità religiose ma anche la scuola e l’università unite nel riconoscere il valore educativo dello sport. Da qui l’avvio della stesura di un documento, una dichiarazione d’intenti che ponga le basi per sviluppare azioni concrete, segni tangibili e duraturi per la costruzione di un mondo in cui la comprensione e la convivenza pacifiche prevalgono su ogni forma di conflitto armato.

«Oggi, la pace richiede azioni concrete. Per questo, dico a voi che siete qui con noi: vi prego, non riducete la pace a uno slogan. Vi invito a trasformare il dialogo di oggi in azioni che mantengano la promessa di pace, soprattutto per noi che rischiamo molto solo ad essere qui», ha affermato ancora Vaccari.

L’intervento dell’Arcivescovo mons. Riccardo Lamba. Sullo sfondo il fondatore di Rondine Franco Vaccari

Mons. Riccardo Lamba: «Unicità, dono di Dio»

Grande supporto anche da mons. Riccardo Lamba, arcivescovo di Udine, tra i principali fautori dell’iniziativa. «Per ritrovare la via della pace, dobbiamo riconoscerci e valorizzare la nostra unicità, anche nei contesti difficili come quelli di guerra. Questa unicità desta meraviglia e stupore e questo è estremamente bello. Lo ritengo un dono di Dio. Ognuno è un dono di Dio per l’altro. L’augurio è che ciò che stiamo vivendo possa essere un esempio che ciascuno di noi porterà con sé, e che possa ispirare anche gli altri. Possiamo ancora stupirci e, attraverso questa meraviglia, ritrovare la pace»

De Toni: «A Rodine un arricchimento per tutti quanti»

«È stato emozionante oggi vedere un tavolo così numeroso, pieno di giovani, di istituzioni, di rappresentanti religiosi di fedi diverse. La partita tra Italia e Israele dello scorso 14 ottobre si è svolta, purtroppo, in un contesto di conflitto, creando divisioni».  Ha affermato il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni.

«Vedere oggi che quella difficile occasione è stata tramutata in un momento di dialogo e di pace è per noi un grande orgoglio. Noi non dobbiamo lasciarci guidare dalle divisioni, ma cercare sempre la pace in ogni contesto. L’odio porta all’assenza di felicità, alla perdita dei propri cari, al dolore. La guerra porta solo altra guerra. Ecco perchè oggi a Rondine è stata una grande occasione di arricchimento per tutti quanti, un primo passo per iniziare insieme, un percorso concreto per portare il messaggio di pace nelle nostre realtà, partendo proprio dal mondo dello sport». Ha concluso il Sindaco.

L’adesione del mondo dello sport

All’incontro non ha potuto prendere parte il ministro dello Sport, Andrea Abodi come annunciato per via di impegni istituzionali inderogabili che ha tuttavia manifestato pieno supporto all’iniziativa. Supporto che è arrivato anche dalla FIGC come ha dichiarato Maurizio Francini, Responsabile Centro Tecnico Coverciano. «Lo sport è concreta testimonianza e utile strumento di dialogo, di pace e di convivenza civile, perché riconosce il rispetto per l’avversario nelle sue regole e nei suoi valori. Abbiamo aderito all’appello di Rondine perché è in sintonia con i principi che ispirano la sensibilità e l’agire della FIGC: avversari sì, nemici mai».

Presente anche Beniamino Quintieri, presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale che ha ribadito il sostegno a Rondine. «L’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale sostiene questo progetto da tempo e intende continuare a farlo. Crediamo fortemente nel valore educativo dello Sport in quanto aggregatore sociale. Lo è a livello delle piccole comunità ma lo può essere anche a livello globale poichè strumento di promozione della pace e del dialogo tra i popoli. Siamo orgogliosi di essere vicini a Rondine, una realtà che attraverso lo Sport promuove i valori della solidarietà, dell’amicizia e del rispetto delle regole».

Ora la palla – è il caso di dirlo – passa alla “rete” delle realtà friulane partecipanti all’incontro a Rondine, in testa il Comune di Udine. La dichiarazione di intenti non è stata firmata a causa dell’assenza all’ultimo momento di uno degli attori principali, il ministro Abodi, ma i soggetti coinvolti si sono comunque impegnati a darne attuazione: i prossimi passaggi serviranno proprio a tramutare quella rete in un gol, con un gioco di squadra all’insegna della pace.

Giovanni Lesa, inviato a Rondine

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