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Cinque milioni per completare le ciclovie del Gemonese

La Giunta regionale ha deliberato di affidare in delegazione amministrativa intersoggettiva alla Comunità di Montagna del Gemonese la progettazione e realizzazione delle opere di completamento delle ciclovie nel comprensorio Gemonese facenti parte della rete delle ciclovie di interesse regionale (Recir) definita dal Piano regionale della mobilità ciclistica (Premoci). Gli interventi di completamento riguardano i tratti Portis-Venzone, Gemona del Friuli-Artegna (ponte sul torrente Orvenco) e Gemona del Friuli (ponte di Braulins)-Trasaghis

A darne conto gli assessori alle Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante, e alle Finanze, Barbara Zilli, del Friuli-Venezia Giulia che spiegano come nell’area del Gemonese le ciclovie Fvg1 “Alpe Adria” che collega Grado a Tarvisio e la ciclovia Fvg3 “pedemontana” che si estende da Sacile a Gorizia passando per Maniago, Gemona del Friuli e Cividale del Friuli, svolgono un’importante funzione di collegamento tra il centro urbano di Gemona del Friuli e gli altri abitati dell’hinterland, quali Venzone, Portis, Osoppo, Trasaghis, Artegna e Buja.

Le opere in delegazione sono già individuate come prioritarie dal Premoci e le risorse finanziarie, che ammontano complessivamente a 5.100.000,00 euro trovano copertura nel Programma regionale Fondo europeo di sviluppo regionale Pr Fesr 21-27, già assegnate dalla Giunta regionale.

Per l’assessore Amirante i lavori di completamento permetteranno una maggiore sicurezza negli spostamenti con le due ruote e contribuiranno a incentivare un turismo lento e sostenibile, inoltre, attraverso le opere di viabilità ciclabile si prosegue a collegare le diverse aree territoriali della regione, dalla pedemontana al Collio fino alle località marittime. L’assessore Zilli ha invece sottolineato l’importanza dei fondi del Pr Fesr attraverso cui le esigenze della comunità trovano risposte aderenti alle necessità dei territori.

La Comunità di Montagna del Gemonese ha già formalmente manifestato la propria disponibilità ad accettare la delegazione amministrativa, confermando di disporre al proprio interno delle figure con la necessaria competenza per l’adempimento delle funzioni delegate.

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