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Epifania. A Tarcento, Cividale e Gemona si rinnova la tradizione

Rievocazioni storiche, falò propiziatori con il Pignarûl Grant di Tarcento,  Messa dello Spadone a Cividale e rito del Tallero a Gemona: tornano, sabato 6 gennaio, i tradizionali appuntamenti dell’Epifania friulana.

Di seguito i dettagli dei programmi dei tre eventi principali.

Inoltre, sul numero del settimanale “la Vita Cattolica” di questa settimana si potrà leggere un approfondimento legato alla tradizione dei fuochi epifanici in regione “raccontati” per l’occasione dall’antropologo Valter Colle.

A Tarcento il Pignarûl sul Colle di Coia

Dal 1928 a Tarcento si rinnova la tradizione con l’Epifania friulana che ha il suo momento centrale il 6 gennaio, alle 19, con l’accensione del Pignarûl Grant sul colle di Coia (il più imponente fuoco epifanico della regione) e, a seguire, di tutti i falò della conca tarcentina. Spetterà poi al Vecchio Venerando trarre gli auspici per il nuovo anno dalla direzione che prenderà il fumo, secondo un vecchio proverbio friulano: “Se ‘l fum al và a sorêli jevât cjape ‘l sac e vâ a marcjât, se ‘l fum al và a sorêli a mont cjape ‘l sac e vâ pal mont”.
Il pomeriggio di festa che precede l’accensione del fuoco sarà animato dagli Sbandieratori di Cordovado (alle 15.30) e dalla Rievocazione storica (dalle 17.30) che si svolgerà sulla gradinata di viale Marinelli da dove partirà la fiaccolata che accompagnerà la salita al Cjscjelat dove è storicamente allestito il Pignarûl Grant. Il grandioso spettacolo pirotecnico è previsto alle 20. La grande festa tarcentina sarà preceduta il 5 dal Palio dei Pignarulârs (alle 18.45). Gli eventi sono promossi dalla Pro Tarcento e dal Comune.

A Cividale la Messa dello Spadone

A Cividale del Friuli – sabato 6 gennaio – nel Duomo cittadino si rivive una delle più antiche tradizioni legate all’Epifania con la Messa dello Spadone, rito religioso di cui non si ha ancora una precisa documentazione che ne indichi l’origine e il significato. L’appuntamento è alle 10.30 nella Basilica di Santa Maria Assunta con una cerimonia mutuata dal mondo germanico che unisce forme liturgiche dell’antica Chiesa aquileiese-cividalese con una ritualità di derivazione imperiale. Al termine della celebrazione liturgica, dalle 11.45, centinaia di figuranti danno vita alla rievocazione dell’ingresso solenne del Patriarca Marquardo von Randeck a Cividale, a partire dalla storica Porta di Ponte. L’ospite d’onore entrerà invece da Porta San Pietro accompagnato dai Ministeriali Maggiori a cavallo. In Piazza Duomo poi l’atteso cerimoniale che prevede il giuramento solenne di fedeltà dell’intera comunità al Patriarca. E dalle 14 il via ad una serie di animazioni medievali in onore delle investiture, con dimostrazioni, musica, duelli e mangiafuoco; il corteo di chiusura con i gruppi storici della cittadina concluderà la festa.

Gemona, dal Medioevo il rito del Tallero

Il 6 gennaio a Gemona si rinnova una tradizione plurisecolare: alle 10.30, in Duomo, ci sarà la S. Messa solenne con il dono del Tallero da parte del Sindaco al Parroco. La celebrazione religiosa sarà preceduta da un corteo storico – con dame, cavalieri, nobili e popolani – partendo da Palazzo Boton, sede del Comune, attraverso via Bini. Al suono dei tamburi, il primo cittadino Roberto Revelant sarà accompagnato nel Duomo di Santa Maria Assunta dove, in rappresentanza di tutta la comunità, offrirà alla Chiesa – nelle mani dell’arciprete mons. Valentino Costante – il dono del tallero d’argento, moneta simbolo di concordia e collaborazione tra i poteri temporale e spirituale.

 

 

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