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Politica

Fedriga: più competenze al Fvg

Il presidente del Fvg chiede di rivedere i patti Stato-Regione

Ridurre il contributo del Fvg alla finanza pubblica per il 2020, trasferire il gettito bollo auto, incrementare la quota regionale di compartecipazione all’Iva e trasferire alla Regione alcune funzioni amministrative tra cui quelle dell’Ufficio scolastico regionale e della Soprintendenza, nonché un nuovo ordinamento della Polizia locale. Sono alcune proposte che il governatore Fvg, Massimiliano Fedriga, ha rivolto ai ministri Boccia (Affari regionali e autonomie) e Gualtieri (Economia e Finanze) tramite una richiesta formale di revisione dell’accordo bilaterale in materia di rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione siglato il 20 luglio scorso. 

“Il 9 settembre ho chiesto al Governo un tempestivo avvio delle trattative finalizzate alla revisione dell’accordo secondo i patti già raggiunti a luglio, ma ad un mese di distanza non ho ricevuto alcun riscontro”, ha evidenziato Fedriga. E intanto, “l’emergenza Covid e altre criticità di alcuni settori essenziali dei servizi ai cittadini, come la scuola, hanno reso stringente una richiesta di ulteriore autonomia per il Friuli Venezia Giulia anche in materia finanziaria. Sono sempre più convinto, e l’emergenza lo ha dimostrato, che la Regione sia in grado di dare risposte più rapide, più economiche e più efficienti ai nostri cittadini”.

Fedriga ha chiesto anzitutto di ridurre il contributo alla finanza pubblica dovuto dalla Regione per gli anni 2020 e 2021, specie in considerazione della disparità di trattamento nei confronti delle altre Regioni speciali e Province autonome, prevedendo un azzeramento dal 2022. Il governatore ha rivendicato inoltre, dal 2022, il gettito derivante dal bollo auto e la modifica della quota regionale di compartecipazione all’Iva, portandola a 9,1 decimi, senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, in attuazione dell’accordo sottoscritto a febbraio 2019.

Quanto alle competenze, Fedriga ha chiesto il trasferimento alla Regione dell’ordinamento delle Camere di Commercio (e la relativa rideterminazione delle compartecipazioni erariali), delle funzioni amministrative dell’Ufficio scolastico regionale e di quelle esercitate dagli organi periferici del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo in Friuli Venezia Giulia, con esclusione di quelle concernenti l’importazione e l’esportazione di beni soggetti a vincolo.

Un’altra partita riguarda l’introduzione nell’ordinamento statale di due norme generali di natura finanziaria: una che preveda che ogni assegnazione di risorse o altri benefici agli enti territoriali provinciali si intenda disposta a favore della Regione, posto che in Friuli Venezia Giulia le Province sono state soppresse; l’altra, che l’accertamento della restituzione delle anticipazioni concesse negli anni 2020 e 2021 su gestioni fuori bilancio a favore del sistema economico piegato dal Covid, sia imputata all’esercizio finanziario in cui sono state concesse. Infine il governatore ha avanzato la proposta di una riforma di ordine pubblico e sicurezza, che introduca un nuovo e moderno ordinamento della Polizia regionale e locale.

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