Le 8.500 realtà e gli oltre 160mila volontari che danno corpo e sostanza al volontariato in Friuli-Venezia Giulia sono la più concreta espressione della vitalità di un mondo capace di dare un contributo quotidiano allo sviluppo sociale, economico e culturale di questa regione. Un mondo con un ruolo riconoscibile e riconosciuto, ma capace anche di interrogarsi, di riflettere sulle sfide del presente e del suo futuro, di immaginare, o re-immaginare, se stesso e la società in cui viviamo.
In una società segnata sempre più da inquietudine, sfiducia nel futuro e individualismo, il volontariato non può stare a guardare né tantomeno chiudersi nella nostalgia del passato, ma deve rilanciare il suo ruolo di soggetto attivo, di veicolo di coesione e senso della comunità. È con questo obiettivo che il MoVI e Missionduepuntozero, assieme ad altre realtà che sono primaria espressione del terzo settore in FVG, ha promosso un lungo percorso di preparazione alla Giornata internazionale del Volontariato del 5 dicembre, perché questa ricorrenza sia un’occasione di confronto e di dialogo con le istituzioni, con i cittadini e con l’opinione pubblica.
All’appuntamento arriviamo con una vera e propria piattaforma, frutto di 25 incontri che hanno coinvolto centinaia di volontari di tutto il territorio regionale, di un sondaggio e di un costante confronto con la nostra base: un lavoro di elaborazione i cui risultati saranno al centro del Meeting del volontariato del 30 novembre, ultima tappa del percorso di avvicinamento alla Giornata del volontariato e ai due eventi che la caratterizzeranno, a Udine e Pordenone.
Se paura e individualismo sono le lenti attraverso cui guardiamo il presente, le coordinate che devono guidare il nostro futuro devono essere diametralmente opposte, aiutandoci a interpretare la complessità del presente con quei criteri di solidarietà e prossimità che sono dimensione fondativa del volontariato. Volontariato che vuole essere un interlocutore attivo dei processi di co-progettazione e di co-programmazione che hanno come obiettivo il bene delle comunità, e sente l’urgenza di tessere nuovi legami sociali, di aprire nuovi spazi e opportunità di incontro fra le persone, non sostituendosi o sovrapponendosi alle responsabilità degli Enti pubblici, ma affiancandoli in un rapporto alla pari.
Di fronte all’aumento delle disuguaglianze sociali e della povertà, di fronte all’emergenza climatica, il volontariato intende continuare ad avere un ruolo di coscienza critica, di portavoce e garante dei diritti delle persone e del pianeta, nella consapevolezza che essere soggetti attivi della polis implica, per definizione, un ruolo di soggetto politico, nel senso più concreto e alto di questo termine. E nella consapevolezza, anche, che speranza e fiducia sono dimensioni indispensabili per interpretare il presente e re-immaginare il futuro: non con la sfera di cristallo del veggente, ma con il coraggio delle idee, della solidarietà, di interrogarsi sugli attuali stili di vita, sulla loro sostenibilità sul piano economico, sociale e ambientale, di dotarsi di chiavi di lettura in coerenza con il proprio credo valoriale, di chiedersi qual è il mondo e la società che vogliamo lasciare alle nuove generazioni. Una domanda e una sfida che il volontariato non pone soltanto a sé stesso, ma anche alle istituzioni, alla comunità e alla coscienza di ogni cittadino.
Dino Del Savio
presidente MoVI FVG