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Economia

In Fvg l’export agroalimentare cresce del 53% nel post Covid

Bertoia (Confindustria A. Adriatico): ora preoccupa l’aumento dei tassi

Le esportazioni del comparto agroalimentare Fvg nel post-Covid sono cresciute del 53% rispetto al 2019. Lo ha reso noto Cesare Bertoia, presidente della filiera agroalimentare di Confindustria Alto Adriatico. Nel dettaglio, nel 2022 la quota export delle tre aree di competenza (Triestino, Isontino e Pordenonese) ha raggiunto gli 880 milioni di euro, pari al 63% dell’export regionale di settore secondo i dati di Export Planning per CAA. I contributi più significativi alla crescita sono giunti dalle ex province di Trieste e Pordenone a fronte della specializzazione produttiva dei diversi territori. In entrambi i casi è evidenziato un incremento assoluto delle esportazioni di agroalimentare superiore ai 200 milioni.

In un orizzonte di lungo periodo, come attesta sempre l’indagine di Export Planning, le vendite estere territoriali hanno raddoppiato i valori dal 2008. “L’ottimismo c’è sempre nonostante la tensione venutasi a creare sui mercati a causa del conflitto in Ucraina – ha aggiunto Bertoia – unita all’aumento dei prezzi delle materie prime e soprattutto a quello dei tassi, abbiano messo in difficoltà sia le aziende sia i consumatori. Anche perché all’aumento del costo del denaro non è corrisposto un parallelo calo dell’inflazione. L’agroindustria è corsa ai ripari con sforzi importanti accollandosi il differenziale tra oneri delle materie prime e finanziari. Altrimenti i rincari sarebbero stati da capogiro”.

Positiva, secondo il presidente della filiera agroalimentare di Confindustria Alto Adriatico, anche la costituzione di Agrifood Fvg, l’agenzia che ha lo scopo di realizzare, promuovere e favorire il coordinamento e lo sviluppo del settore agroalimentare e bioeconomico del Friuli-Venezia Giulia, in linea con la strategia della Regione. 

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