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Attualità

L’età giusta per il primo smartphone

Un ragazzo quanto tempo al giorno può passare davanti allo schermo? E quali sono i sintomi della dipendenza da videogiochi? Sono tante e diverse le domande che giovani e famiglie hanno posto a Gregorio Ceccone, pedagogista ed esperto di comunicazione digitale, co-fondatore di “Social warning movimento etico digitale”, in un incontro organizzato nei giorni scorsi a Remanzacco dal Comune, proprio per ragionare su queste problematiche. Ceccone ha spiegato che internet e videogiochi presentano certamente dei rischi, ma anche delle opportunità preziose per i giovani: sia dal punto di vista lavorativo che della comunicazione.
Intervistato da Valentina Pagani su Radio Spazio, Ceccone, ha risposto, tra le altre, alla domanda delle domande: a che età è corretto affidare il primo smartphone ai figli?

Gregorio Ceccone

«Ho due risposte – ha detto l’esperto –. La prima è: quando abbiamo tempo a sufficienza da dedicare a nostro figlio per educarlo all’utilizzo di questo strumento. Non vale qui la risposta: “poco tempo, ma di qualità”, dobbiamo investire tanto tempo per insegnargli come utilizzarlo. L’età ideale sarebbe non prima dei 14 anni, e comunque non prima della seconda media inoltrata. Questo non solo per un limite d’età previsto da giochi e applicazioni, ma anche perché è a quell’età che cominciano ad essere presenti nei ragazzi specifiche competenze e capacità di stare in relazione e la capacità di comprendere a quali rischi si può andare incontro utilizzando questi strumenti. A quell’età sono competenze ancora molto vaghe, bisogna in ogni caso stare attenti. In conclusione, sebbene mi renda conto che la sfida sia difficile, ricordiamoci che più a lungo riusciamo a resistere nel non concedere a nostro figlio lo smartphone, più gli stiamo regalando un pezzo di vita che egli passerà “off-line” nel mondo reale».

Nell’intervista, Ceccone descrive poi i principali rischi e le opportunità del mondo on-line e afferma che particolarmente importante sarebbe fare più “educazione digitale”.

La Vita Cattolica dedica ha dedicato un servizio al tema sul numero del 24 gennaio 2024 

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