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Regione

Pensioni: Cisl Fvg, secco no alle novità emerse dal Governo

Monticco: No a “quota 104”. Ripristinare Ape sociale e opzione donna

“Giudizio senza appello” per la Cisl Fvg in merito alle misure proposte dal Governo sul tema delle pensioni. “Le novità emerse, infatti, se confermate, incontrerebbero il secco no del Sindacato. A non piacere sono soprattutto le misure restrittive e le rigidità previste per le uscite pensionistiche e le ipotesi di revisione di Ape e opzione donna”, riporta un comunicato della Cisl Fvg.

“Siamo di fronte a misure che, se dovessero essere confermate nella legge di stabilità, ci vedrebbero fortemente contrari. Non è pensabile, per esempio, che un lavoratore possa stare fino a 67 anni nei campi o sulle impalcature: occorre ripristinare il canale più favorevole di uscita sia per i lavoratori precoci, sia per i fragili e per coloro che svolgono lavori usuranti e gravosi”, incalza il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco. Che critica anche altri punti: “L’Ape sociale avrebbe dovuto essere estesa anche ad altre categorie e non, invece, ristretta; l’opzione donna rispetto alla quale si è perso lo spirito iniziale, mentre andrebbero recuperate le vecchie condizioni su età e numero dei figli”.

Queste per la Cisl Fvg insieme con l’innalzamento del requisito dell’età “sono scelte che penalizzano fortemente il mondo del lavoro e i più deboli, privando le persone di uscire in condizioni dignitose, e in aperto contrasto anche con la necessità di sostenere i giovani nell’ingresso nel mondo del lavoro”.

Dunque, “quota 104 è inaccettabile: il punto fermo restano 41 anni di contributi a prescindere dall’età e la possibilità di uscire dal lavoro a partire dai 62 anni. Anche perché se quota 104 fosse confermata, ci sarebbero solo 20mila persone in uscita nel 2024, a segnare un’impostazione davvero punitiva della manovra”.

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