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Regione

Rifugi, l’impegno del Cai per la riapertura

Al lavoro per garantire l’accoglienza in sicurezza

“Ci stiamo impegnando perché i rifugi alpini della nostra regione anche quest’estate possano garantire accoglienza e servizi a quanti frequentano la montagna e ci siamo attivati per trovare soluzioni che ne permettano la riapertura in sicurezza” così il Cai Friuli-Venezia Giulia che, per voce del presidente, Silverio Giurgevich, ricorda come le strutture in quota oltre ad essere elementi fondamentali dell’offerta turistica montana rappresentino un irrinunciabile presidio territoriale, capace di rispondere a varie esigenze, spesso indifferibili, di escursionisti e alpinisti.

“In attesa delle disposizioni normative cui dovremo rigorosamente attenerci, possiamo prevedere che se sarà possibile la somministrazione di cibo e bevande garantendo il distanziamento richiesto, sarà più complesso gestire i pernottamenti” – precisa Giurgevich – “ma per questo il Cai sta già valutando a livello nazionale, anche in coordinamento con i club alpini d’oltre confine, tutte le strade percorribili”.

Per supportare i 19 rifugi gestiti in regione, per un totale di oltre 700 posti letto, il Cai Fvg, in rapporto con le sezioni e la commissione Giulio Carnica sentieri e rifugi, sta avviando un confronto sul territorio coinvolgendo rifugisti, medici ed esperti e intende intervenire nelle sedi istituzionali. “In questo momento riteniamo quanto mai importante che le scelte siano condivise da tutti e siamo pronti a mettere a disposizione l’esperienza e le conoscenze dei nostri tecnici e dei nostri volontari per ripensare con consapevolezza e rispetto alle modalità di frequentazione delle montagne, sia su sentieri, ferrate e vie alpinistiche, che nei rifugi” – sottolinea Giurgevich – “così da dare, al più presto, risposte alle aspettative della categoria dei gestori dei rifugi ma anche, e soprattutto, della grande schiera di appassionati che la montagna attende”.

Nella foto: il rifugio Marinelli

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