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A Platischis tre giorni nel segno della danza popolare

Tre giorni nel segno dei balli popolari e della musica folk con musicisti provenienti da Italia e Francia. È quanto succederà nei giorni di venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 maggio a Platischis. Si tratta del Woodfolk festival che, per la quinta volta, porterà nel piccolo paese del comune di Taipana, nelle Valli del Natisone, da varie regioni italiane e anche dall’Europa appassionati di quello che viene definito BalFolk, ovvero una disciplina che unisce balli singoli o di gruppo alla musica folk di vari paesi europei – soprattutto Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Italia – ma anche extraeuropei.
Organizzato dalla Pro loco di Platischis, il Woodfolk festival è nato nel 2017 grazie all’entusiasmo di Nicole Fiorentino, triestina, direttrice artistica della manifestazione. «Questo festival – racconta – è nato dal mio amore per il ballo popolare e per questo paesino, dove i miei genitori possiedono una casa. Abbiamo iniziato con una festa tra amici appassionati di Balfolk, poi visto l’interesse abbiamo iniziato a chiamare gruppi dal vivo e ad aprire la festa a tutti. C’è gente appassionata di questa disciplina che è disposta a farsi chilometri per partecipare, tanto che lo scorso anno abbiamo avuto un centinaio di persone a serata, provenienti anche da Roma, Napoli, Genova, Milano e perfino qualcuno da Parigi».

La manifestazione si terrà sotto il tendone dell’area feste della Pro loco, vicino al bosco che circonda Platischis (da cui il nome di Woodfokl festival). Il programma inizierà venerdì 24 maggio alle ore 17 con l’accoglienza dei partecipanti e, alle ore 19, la cena alla Pro loco. Poi alle ore 21 ci sarà il primo concerto con il duo Rossato Furin. «Proveniente da Venezia – spiega Fiorentino – unisce l’organetto con il violino e si caratterizza per musiche dalle atmosfere nordiche, soprattutto inglesi e scozzesi. A seguire ci sarà il concerto di Valentin Barray, pianista francese conosciuto a livello europeo per la sua musica da ballo dalle atmosfere molto romantiche».
Sabato, alle ore 21, toccherà ai Rudemà, trio proveniente dal Bellunese che unisce musiche della tradizione veneta con quelle irlandesi, mentre alle 23 ci sarà il gruppo di punta di questa edizione del Woodfolk festival: il duo Perrin Zhao (Francia-Cina), che alla chitarra unisce il suono del violino cinese, molto particolare e difficile da sentire in Europa. A chiudere il programma, domenica, alle ore 15, saranno i Folk Fiction, un duo anch’esso veneto, formato da organetto, chitarra e voce.
I concerti si accompagneranno alla possibilità di ballare su una pista, cui si potrà accadere pagando un biglietto, mentre chi vorrà solo ascoltare e guardare i danzatori potrà farlo gratuitamente. «L’edizione di quest’anno – prosegue Fiorentino – non è rivolta solo agli appassionati, ma anche ai semplici curiosi o a chi vuole avvicinarsi a questa disciplina». Per questo il programma è stato ampliato. Sabato pomeriggio, a partire dalle ore 16, ci sarà un workshop di danze popolari intrecciate alla danza creativa con Roberto Pesce, il quale domenica, alle ore 10, terrà anche un laboratorio gratuito per bimbi e genitori. Inoltre, sabato, a partire dalle ore 10.30, il paese sarà animato da un mercatino dell’artigianato con espositori friulani e veneti, «scelti – racconta Fiorentino – per l’autenticità della proposta.
Durante i tre giorni della manifestazione saranno sempre aperti un fornitissimo chiosco-stuzzicheria e lo stand gastronomico.
Stefano Damiani

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