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A Udine 150 persone senza fissa dimora. Reportage tra gli invisibili

C’è una città che sfugge allo sguardo. Una città che bisogna voler vedere. Soprattutto di notte. È mercoledì 22 maggio e questa Udine dei margini la stiamo andando a cercare, per poterne raccontare almeno un frammento. Tanto più che sono giorni in cui, di quante e quali persone vivono per strada, si fa un gran parlare.

Sono le 19 e il nostro appuntamento è con l’équipe di strada della Caritas diocesana, una piccola unità che esce sul territorio con l’obiettivo di stabilire un contatto con le persone senza fissa dimora, mapparne in qualche modo le presenze, offrire un’occasione di ascolto e possibilmente di aiuto. Stasera a esplorare le strade della città ci sono Francesco Fattori, operatore Caritas, e una volontaria, Renata. «Usciamo in due – spiega Francesco – perché questo ci consente una migliore operatività, se fossimo di più potremmo creare disagio in chi incontriamo, così invece il dialogo è più facile, più immediato».

«A grandi linee – aggiunge – sappiamo dove le persone cercano riparo, ma proviamo anche a vedere se si fermano in luoghi nuovi. Alcuni di loro li conosciamo già e questo non necessariamente perché sono in strada da tempo, ma più semplicemente perché magari, nei giorni precedenti, sono passati in mensa per un pasto caldo».

La nostra prima tappa è per un incontro in prossimità della “Stazione di posta”, in piazza Unità d’Italia, nella zona sud del centro udinese. Seduta su un gradino c’è Margherita (il nome è di fantasia). Con sé ha due borse e un piccolo zaino.

Il reportage completo, curato da Anna Piuzzi, si trova nell’edizione del settimanale del 29 maggio 2024.

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