Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
News

L’affetto per mons. Brollo a Belluno

«Il vescovo Pietro ha amato questa Chiesa»

«Il vescovo Pietro ha amato questa Chiesa», così ricorda mons. Brollo, che da febbraio 1996 a gennaio 2001 è stato Vescovo di Belluno e Feltre. «Il campanone della Cattedrale della città ha risuonato a lungo i tocchi di un saluto carico di commozione e di riconoscenza – ha proseguito l’attuale vescovo –. Chissà quanti ricordi si sono riaccesi in un lampo, ovunque, nella mente e nel cuore di tutti!». «Il Vescovo Pietro ha amato la Chiesa di Belluno Feltre. Lo immaginiamo con il sorriso carico dell’affetto del pastore che cerca il suo gregge, lo accompagna, gli indica la via, si fa carico delle sue attese e ne accarezza le fatiche. Un tempo alquanto breve, ma promettente e intenso gli è stato affidato per la cura pastorale della nostra Chiesa di Belluno Feltre. Con lui questa Diocesi ha potuto valicare il passo del Terzo millennio, alimentando aspettative e predisponendo il cammino sinodale sulla cui scia siamo a compiere ulteriori passi. Il ricordo dell’incedere nobile e sportivo da uomo di montagna del Vescovo Pietro, nell’esercizio del suo servizio episcopale, è per noi un dono ancora da ricevere e da tradurre in testimonianza di vita al Vangelo, al seguito del Signore Gesù. Ci rattrista la sua fine terrena, ma egli, avendoci insegnato luminosità di vita, fraternità di esperienza ecclesiale, essenzialità di fede, immediatezza di incontro, sapienza pastorale, resta una luce . Il dono del suo ministero continua ad arrecare . Tutta la nostra Chiesa di Belluno Feltre si unisce al canto pasquale della Chiesa di Udine alla quale il Vescovo Pietro è stato consegnato dopo il suo bel pellegrinare lungo le nostre strade. Il nostro Presbiterio con il Vescovo Giuseppe gli è grato per avere esercitato un ministero di unità e di guida tra di noi. Ora ci raccogliamo nella preghiera affinché la Pasqua di Gesù si compia nella sua vita già approdata al “.

“Il Vescovo Pietro era un “signore”, di grande umiltà, affabilità e rispetto per ogni persona – ricorda , canonico del Duomo di Belluno e Delegato vescovile per la vita consacrata –. Era molto amato nella nostra diocesi, perché vero uomo di Dio, pastore sicuro, fratello e padre. Di lui abbiamo sentito la grande premurosa paternità, che ancora oggi, al ricordo, ci fa bene al cuore. Il Signore lo ricompensi di tutto il bene che ci ha voluto e ci ha fatto”. 

“Era una personalità forte, ma semplice, di grande garbo, capiva le cose al volo, era un piacere confrontarsi con lui. E’ sempre stato molto attaccato alla terra bellunese e alle sue comunità all’estero”. Queste le prime dichiarazioni rilasciate da , presidente dell’Associazione Bellunesi nel mondo e vice presidente dell’Unione nazionale associazioni immigrati e emigrati, già presidente della Provincia di Belluno dal 1990 al 2004, alla notizia della scomparsa di monsignor Pietro Brollo.

Proprio in virtù degli incarichi istituzionali, De Bona ha avuto tante occasioni d’incontrare l’allora Vescovo di Belluno e Feltre.

“Ricordo – ha proseguito De Bona – un bellissimo viaggio fatto insieme con monsignor Brollo in Brasile, per andare a trovare quattro nuove comunità di bellunesi. Dopo la messa, nelle diverse parrocchie, ci si trovava a festeggiare le nuove comunità nel classico grande capannone costruito vicino alla chiesa e si cantava e si ballava insieme; uno dei canti ricorrenti era La bella polenta. Monsignor Brollo aveva condiviso il nostro viaggio per 4 giorni e poi si era distaccato dal nostro gruppo per andare a far visita alle missioni di sacerdoti bellunesi. Finito il suo mandato a Belluno, avendo io una figlia dapprima studentessa all’Università di Udine e poi residente in città, ho avuto occasione di andare a trovarlo diverse volte, sia a Udine che a Tolmezzo, e così è proseguito il rapporto personale di stima e amicizia. La sua scomparsa – ha concluso De Bona – lascia in me un grande vuoto”.

Flavio Zeni

Articoli correlati