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Salto in alto e ostacoli. Marco Stallone sogna le Olimpiadi

Si destreggia tra due discipline. «Ma a breve dovrò scegliere a quale dedicare tutte le mie energie». E in ciascuna i risultati sono più che incoraggianti. «Da qui la difficoltà a metterne da parte una…», commenta. Lui è l’udinese Marco Stallone, protagonista nel 2023 di un anno sportivamente da incorniciare. Con i colori dell’Atletica Malignani Libertas Udine ha conquistato tre titoli individuali ai campionati regionali e uno agli Italiani per Società a Firenze. E poi ai Campionati nazionali indoor, ad Ancona, ha vinto il bronzo nella corsa 60 metri ostacoli. In Toscana, nella manifestazione per team, insieme al metallo più prezioso ha collezionato pure il suo primato personale nel salto in alto, fissando l’asticella sul metro e 88.

«È stato un momento bellissimo, anche perché era da più di due anni che in gara non riuscivo a migliorarmi», racconta, ricordando poi il suo primo risultato da Cadetto, quattro anni fa. Quello che di fatto ha aperto la strada ai risultati che contano da Allievo. «A Parma, agli Italiani ho fatto un terzo posto nel salto in alto». Un buon inizio, dunque, proseguito con i titoli collezionati nel 2023.

E ora per Marco – che di anni ne ha 18 e da 11 pratica atletica (iniziata per caso, partecipando a un centro estivo promosso dall’Atletica Malignani) – si apre una nuova stagione. «È il mio primo anno da Junior e ai recenti campionati italiani di Ancona sono arrivato sesto nei 60 ostacoli, un risultato non male considerando che sento di avere margini di miglioramento».
D’altra parte a Marco – che è un po’ figlio d’arte, visto che mamma Irene ha avuto un passato di ottimi risultati nel mezzo fondo – la grinta non manca. E nemmeno determinazione e spirito di sacrificio. Le sue giornate, infatti, sempre pienissime, si dividono tra studio – frequenta il quarto anno del Liceo sportivo a Gemona – e allenamenti, cinque giorni su sette al Campo di Paderno. Per adesso ancora con grande impegno in tutte due le discipline (i 60 ostacoli al “chiuso”, diventano 110 all’aperto, nella bella stagione), allenato da Mario Gasparetto nel salto in alto e da Ivan Zadro per la corsa a ostacoli.

«Sono affezionato all’alto, mentre la specialità degli ostacoli mi viene più facile – spiega –; l’obiettivo è dare il massimo e per farlo bisogna concentrare tutte le energie su una sola disciplina». Anche perché, non lo nasconde, Marco ha un sogno nel cassetto. «Partecipare alle Olimpiadi di Los Angeles».

Monika Pascolo

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